lunedì 10 febbraio 2014

Trapunto fiorentino



Rosalba Pepi  insegna ricamo a Castiglion Fiorentino (AR) dove ha fondato la scuola “il LaboratorioTessile di Alice”. Ama studiare i vecchi ricami che ripropone in chiave moderna. Tra le varie tecniche di ricamo che ha studiato ed approfondito c’è il Trapunto fiorentino.

  
Come ti sei avvicinata a questa tecnica?

Mi sono avvicinata al ricamo “Trapunto fiorentino” con molta curiosità, l’idea del ricamo a rilievo mi affascinava ed apriva altre possibilità oltre la bidimensionalità con la quale ero solita confrontarmi; pensavo di utilizzare questa tecnica per realizzare ricami innovativi, invece mi ha conquistato la sua storia, il modo più antico di essere ricamata, la tecnica medievale rappresentata in modo sublime dalle “Coltri Guicciardini”.


Parlaci di questi manufatti medioevali e di cosa caratterizza questa tecnica?

Queste due coperte sono state ricamate alla fine del 1300 da ricamatori siciliani e da allora appartenute alla famiglia fiorentina Guicciardini, fino alla fine dell’’800 e inizio ‘900, quando sono state vendute, una al Museo V&A di Londra e l’altra al Museo Nazionale del Bargello a Firenze dove tuttora sono conservate.

L’origine è quindi siciliana quando i laboratori di questa regione i “TIRAZ”, erano il centro di produzione di ricami più importante del mediterraneo, raccoglievano influenza e manodopera dall’oriente e i sovrani vi commissionavano i lavori più preziosi.

Questa tecnica, comune anche ad altri paesi del bacino del mediterraneo, prevede l’imbottitura del decoro ed ottiene la duplice funzione di decorare in rilievo e tenere caldo. Questo è anche il motivo del suo successo in Europa dove il clima è anche più rigido; così ritroviamo la lavorazione del trapunto nei secoli successivi, non solo per le coperte ma anche per l’abbigliamento, sia maschile che femminile.

Per le “Coltri Guicciardini” sono stati utilizzati due tipi di filo: uno bianco naturale per il fondo, l’altro marrone in contrasto con il tessuto, per evidenziare i particolari delle scene.

Infatti queste coperte oltre al valore decorativo è affidato anche un compito narrativo: di raccontare ed esaltare le gesta cavalleresche di Tristano, identificandolo con un personaggio della famiglia Guicciardini. Così attraverso varie scene di cavalieri, di viaggi e di conquiste la storia ed il mito si confondono, l’amore contrastato tra Tristano e Isotta si sviluppa attraverso le immagini e le parole ricamate sulla tela.
I particolari sono estremamente curati pur nella loro ingenuità, la tecnica esecutiva richiede disegni stilizzati e pochi tratti di filza colorata rendono in modo realistico un movimento o l’espressione di un viso; semplici decorazioni servono ad arricchire i finimenti di un cavallo indicando la nobile origine del suo cavaliere.

da "Ricami Italiani Antichi e Moderna" 
di Elisa Ricci, 1925

da "Ricami Italiani Antichi e Moderna" 
di Elisa Ricci, 1925
Strategici e molto decorativi sono i tralci inseriti negli spazi fra una scena e l’altra: tralci di roselline a sei petali, di quercia o di vite che hanno un motivo funzionale, di riempimento di spazi vuoti, ed uno simbolico di sentimenti fermi e cristianità.

La tecnica esecutiva è un’impuntura che segue le linee del disegno, -filo di lino? marrone- e tiene insieme due tessuti di lino bianco naturale, all’interno dei quali è stata inserita della lana che conferisce il caratteristico rilievo alle figure. Il fondo delle scene è ulteriormente ricamato da una filza in tonalità con il fondo che, arricciando leggermente il tessuto, esalta la tridimensionalità dell’intero lavoro.


Ci sono altri manufatti lavorati a Trapunto fiorentino?

Andando avanti nel tempo, troviamo ancora esempi di ricami a Trapunto fiorentino, nei corredi del XX secolo e riguardano soprattutto la biancheria e l’abbigliamento da casa; colli e polsi di vestaglie da camera, in raso di cotone o seta hanno avuto larga diffusione tra gli anni ‘50 e ’60, accompagnate da buste portabiancheria, sempre in seta e preferibilmente colorata in rosa, verde o celeste, imbottita il più delle volte con lana colorata per differenziare i colori delle diverse zone ricamate.
Diverse le coperte ricamate nell’ultimo secolo sempre in seta e con doppio diritto, dove il gioco dell’imbottitura prende tutto il motivo, scompare la filza di fondo usata nella primitiva tecnica delle Coltri Guicciardini, l’aspetto è più morbido e lucente, vengono eseguiti disegni geometrici o floreali in linea con il gusto e i decori del periodo.  La lavorazione di queste trapunte è diffusa nei laboratori intorno a Firenze ed ampia la loro produzione. 
Risale ai primi del ‘900 il lavoro di Albertina Sampietro Beccari che riprendendo la tecnica antica, ricamò una famosa coperta in cui sono riprodotti gli avvenimenti principali della Prima Guerra Mondiale; rifacendosi agli antichi modelli ha usato questo ricamo per narrare.

da "Ricami Italiani Antichi e Moderna" 
di Elisa Ricci, 1925

Parlaci ora dei risultati delle tue ricerche. 
Sono attratta dall’uso di questa tecnica per narrare. Il linguaggio proprio di questo ricamo è il bassorilievo, la rappresentazione, con un immediato effetto comunicativo. Proprio un bassorilievo ligneo trecentesco, “il ciclo dei mesi” del Portale della Pieve Vecchia di Arezzo, è stato di ispirazione al lavoro, eseguito dal laboratorio tessile di Alice, che ha portato alla realizzazione di una serie di 12 cuscini.  
A seconda del materiale utilizzato l’effetto cambia e la possibilità creativa si moltiplica. L’invito a provare la tecnica del Trapunto fiorentino è un invito ad un recupero culturale ma soprattutto all’uso di un ricamo libero ed insolito, dove la sensibilità personale ha grandi spazi di movimento. Nella figura seguente il laboratorio tessile di Alice interpreta il mese di Novembre, tratto da "Il ciclo dei mesi"

NOTA: testo redatto da Rosalba Pepi del Laboratorio Tessile di Alice precedentemente pubblicato (2006) su TuttoRicamo.com, di cui questo blog è la continuazione.

Libri
  • Trapunto fiorentino. Rosalba Pepi, Giunti Demetra 2008
  •  La “coperta” Guicciardini. Il restauro delle imprese di Tristano. Curatori: Rosanna Caterina Proto Pisani, Marco Ciatti, Susanna Conti, Maria Grazia Vaccari. 2010 Edifir Firenze
Multimedi
  • Trapunto e rinascimento fiorentino. Videocorso Lace project

1 commento:

  1. Molto interessante! Rosalba Pepi del resto è sempre una garanzia! Grazie di questa intervista. Piera Pratesi

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